Maternità surrogata
La maternità surrogata (utero in affitto) è una procedura basata sul principio etico dell’altruismo, grazie alla quale donne con gravi problemi di salute possono avere un figlio. Nel caso della maternità surrogata la madre non è colei che partorisce il bambino, ma colei che fornisce il materiale genetico. La legge in vigore in Grecia circa la maternità surrogata è democratica e tutela pienamente tutte le parti.
Quali donne ricorrono alla maternità surrogata?
La maternità surrogata viene applicata nel caso di donne che per vari motivi non hanno l’utero o il cui utero presenta qualche problema molto serio, hanno però mantenuto le ovaie.
In questi casi dunque viene impiegata una seconda donna, nel cui utero viene trasferito l’embrione o gli embrioni risultati dall’ovulo della prima fecondato con il seme del compagno.
La donna che ha in gestazione questo o questi embrioni, viene chiamata madre surrogata ed il processo che segue "maternità surrogata".
È quindi la surrogazione una forma di FIVET?
La fecondazione in vitro è iniziata molti anni fa per altre ragioni, mentre oggi viene impiegata per altre. Vale a dire che allora con la FIVET venivano affrontati problemi di occlusione delle tube. Oggi la FIVET viene utilizzata nel caso di utero surrogato (utero in affitto), di malattie genetiche, di problemi molto seri di oligospermia, ecc.
La percentuale di successo è la stessa delle altre forme di Fivet?
I percentuali di successo sono proporzionali alle altre forme di Fivet e variano fra il 30, 60, 70%, a seconda del problema e del caso. Quanto più giovane è la donna che dà l’ovulo tanto maggiore è la percentuale di successo. Sia nella maternità surrogata sia nella Fivet in genere l’età dell’ovulo gioca un ruolo decisivo.
La procedura della maternità surrogata viene applicata presso il centro ΕmBIO? Molte volte. Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo avuto cinque casi: due madri surrogate hanno già partorito e la terza è incinta.
Le madri surrogate sono solitamente parenti della coppia?
Possono anche essere parenti, ma in maggioranza sono amiche della coppia.
Cosa spinge una donna a diventare madre surrogata, dal momento che la legge vieta severamente qualsiasi forma di corrispettivo economico?
Puro altruismo. La donna che decide di partorire il figlio di un’altra donna, che ha avuto o ha un grave problema di salute, condivide il suo problema e vuole aiutarla. D’altronde le madri surrogate di solito hanno già avuto figli, e quindi conoscono i problemi del concepimento e della nascita di un bambino e cercano semplicemente di aiutare il prossimo. La maternità surrogata è un atto molto significativo e positivo, un moto di altruismo, al fine di aiutare le persone che hanno un problema e non possono avere figli.
Come viene affrontato il legame sentimentale della madre surrogata con il bambino che porta in grembo?
La maggior parte delle volte la madre surrogata partorisce con taglio cesareo. Esiste un legame sentimentale, ma questo cessa, poiché il bambino geneticamente non appartiene alla donna che lo partorisce, non ha alcun rapporto con i suoi geni. Per questo la legge tutela la coppia al cento per cento.
Con sentenza giudiziaria, è stato permesso ad una donna di cinquantadue anni di partorire il bambino della propria figlia.
Perché una donna non può poter aiutare un’altra donna ad avere figli, e maggiormente quando si tratta della propria figlia? Nel caso in questione il divario del limite d’età non era molto grande; la legislazione ellenica pone come limite i 50 anni e la donna ne aveva 52. La legge deve avere una certa flessibilità e permettere eccezioni. Il nostro ramo è dinamico, si trova in continua evoluzione ed oggi avvengono cose che cinque anni fa non potevamo neanche immaginare.
Non è pericoloso per una donna di 52 anni partorire un bambino?
Ci sono rischi, soprattutto per lei. Per questo sarebbe bene che la coppia che cerca una madre surrogata potesse trovarla quanto più giovane possibile, è meglio per l’embrione e per la stessa. Ma se non riesce a trovare una giovane donna, allora ricorre alla soluzione scelta di recente dalla coppia di Corinto.
Sono rimasta incinta con l’ovulo di una donatrice